venerdì 18 dicembre 2015

Acque minerali: residuo fisso

Impariamo a leggere le etichette delle bottiglie delle acque minerali per scegliere quale acqua bere.

Cos'è il residuo fisso?
E' la quantità di minerali disciolta in acqua.

Qual è il limite massimo per l'acqua potabile?
Non deve superare 1,5 g/l.

In base al valore del residuo fisso le acque si distinguono in:
  • Acque minimamente mineralizzate: residuo fisso < 50mg/l. Sono indicate nell'alimentazione neonatale perché povere di sali minerali e molto digeribili.
  • Acque oligominerali: residuo fisso tra 50 e 500 mg/l. Moderato apporto di sali minerali, indicate in assenza di patologie specifiche.
  • Acque medio minerali: residuo fisso tra 501 e 1500 mg/l. Indicate quando l'organismo è in uno stato di carenza di sali minerali (senilità, sport...)
  • Acque ricche di sali minerali, da assumere in condizioni particolari per periodi e quantità limitati. Ad esempio: acque ferrose, da assumere in casi di anemia; solforose contro la stipsi o nei casi di patologie ostruttive dei dotti biliari;  fluorate contro la carie; l'acqua bicarbonata-calcica per combattere l'acidità gastrica.
Ma il residuo fisso fa male?
Il residuo fisso non è nocivo in assoluto. Può avere effetti collaterali se assunto in grandi quantità. I sali in eccesso tendono a depositarsi nei tessuti e ad accumularsi a livello renale.

Differenza tra acque minerali e naturali
Innanzitutto acqua naturale non vuol dire acqua oligominerale.
L'acqua minerale viene imbottigliata direttamente alla sorgente. Naturale se non viene sottoposta ad alcuna modifica, come l'aggiunta di CO2 o clorazione e filtrazione.
L'acqua minerale può essere naturale, con maggiore o minore residuo fisso, effervescente o oligominerale.
Scegliamo in modo consapevole l'acqua da bere, in base alle nostre esigenze, leggiamo bene l'etichetta!